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Madri d’Europa

Atti del Convegno realizzato a Vicenza in occasione del 130° anniversario della nascita di Elisa Salerno

 Elisa Salerno  Mentre i capi di governo dell’Unione Europea s’interrogavano sulla Carta Costituzionale, il Centro Studi “Presenza Donna” ha voluto riflettere e far riflettere su alcune figure femminili che hanno precorso i tempi dando un contributo al pensiero sull’Europa, come Simone Weil in Francia, Edith Stein in Germania, Etty Hillesum in Olanda, Maria Zambrano in Spagna. Donne che più che generare figli nella carne hanno contribuito a forgiare l’anima della spiritualità, della cultura, della civiltà europea, pagando di persona, fino anche al sacrificio della vita, le conseguenze delle loro idee, che sono diventate la loro stessa vocazione: Madri d’Europa.
   Tra costoro è sembrato particolarmente opportuno collocare la femminista cristiana vicentina Elisa Salerno, fino a pochi anni fa misconosciuta nella sua stessa città, dove ha vissuto per oltre 80 anni – nata nel 1873 e morta nel 1957 – fondando e dirigendo un giornale per circa un ventennio, scrivendo e pubblicando romanzi e saggi sulla “causa santa della donna”, tenendo una corrispondenza epistolare con tutte le principali personalità civili ed ecclesiali del suo tempo, che potevano adoperarsi perché i diritti delle donne fossero riconosciuti e rispettati nella società e nella Chiesa.
Madre d’Europa, perché questa donna, fondamentalmente sola, vissuta in una piccola città di provincia dove, scrive: “far del femminismo è lo stesso come voler scavare terra e terra onde trovare una vena d’acqua per dissetarsi”, come la maggior parte delle donne che si possono annoverare tra le Madri d’Europa, ha pagato un prezzo molto alto per la sua capacità profetica, a causa della caparbietà con la quale ha lottato per la verità della pari dignità tra uomo e donna e della comune vocazione a costruire ed amministrare la Civitas nella giustizia e nella pace.
Da quella prima Conferenza, che tenne all’inizio del Novecento alle Figlie di Maria di Araceli – un inedito che viene pubblicato in Appendice agli Atti del Convegno – all’ultima sua pubblicazione nel 1954, dove commentava i versetti della Genesi sulla creazione dell’uomo e della donna, c’è una vita, una storia, una donna che visse “sofferenze fino allo spasimo” perché la “compagna dell’uomo” potesse essere veramente tale. Principi che speriamo vengano recepiti e vissuti nella nuova e comune casa dei popoli europei.
 
 
Gli Atti sono disponibili presso il Centro Studi Presenza Donna.