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Ricorda, accendi, prega

Per accompagnare la speranza

 
Mercoledì 24 giugno, nella chiesa di Santa Bertilla di Vicenza, in occasione della Giornata mondiale del rifugiato, Presenza Donna ha partecipato all’organizzazione dell’ottava veglia ecumenica di preghiera, e anch’io sono stata coinvolta come volontaria del Servizio civile.
È questo un annuale appuntamento per ricordare donne, uomini, bambini e giovani che hanno perso la vita cercando di raggiungere l’Europa, portando nel cuore la speranza di un futuro migliore.
A causa del presente divieto di assembramento, la veglia si è svolta attraverso una preghiera individuale, in un silenzio fatto di memoria, rispetto e partecipazione comunitaria. A distanza l’uno dall’altro, seguendo le indicazioni anti-contagio, ma insieme per fare memoria di coloro che hanno fatto una fine tragica e ingiusta. Chi partecipava alla veglia all’entrata poteva prendere una candela e un libretto con i testi da leggere e le indicazioni per la preghiera. La candela accesa veniva poi appoggiata con le altre al centro della chiesa, sopra un lungo cartellone contenente l’elenco dei nomi dei rifugiati, morti durante il loro viaggio per fuggire dalla povertà, dalla violenza o da situazioni di guerra.
La Giornata mondiale del rifugiato viene solitamente celebrata il 20 giugno per commemorare l’approvazione nel 1951 della Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati, (Convention Relating to the Status of Refugees) da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Venne celebrata per la prima volta nel 2000, cinquantesimo anniversario della suddetta Convenzione. Ogni anno l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) seleziona un tema comune per coordinare gli eventi celebrativi in tutto il mondo, e che quest’anno era Farsi prossimi per servire”.
Secondo la Convenzione il rifugiato è colui «che temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori del Paese di cui è cittadino e non può o non vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione di questo Paese; oppure che, non avendo cittadinanza e trovandosi fuori del Paese in cui aveva residenza abituale a seguito di tali avvenimenti, non può o non vuole tornarvi per il timore di cui sopra (Articolo 1A)». L’Italia ha ratificato la Convenzione di Ginevra sullo Status dei rifugiati nel 1954.
Per concludere riporto una canzone che si trova nel libretto-guida della veglia. Fa riflettere quanto siamo tutti parte di un unico mondo che dobbiamo salvaguardare stando uniti e che non possiamo perdere niente se le cose che riteniamo più importanti non sono materiali, ma immateriali, come il pensiero, la coscienza, i sentimenti…
Lo vuoi capire che il mondo non è solo casa tua?
e non vi sono immigrati ma solo viandanti
e non vi sono stranieri ma solo vicini?
non vi sono confini, non vi sono confini.
nessuno può rubarti nulla
se ciò che hai di più caro è la tua coscienza
nessuno può rubarti nulla se ciò che hai di più caro sono i tuoi pensieri…
(Confini di Luca Bassanese)
 Daniela Bicego