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La difficoltà del lavoro

Non è una storia, è una verità:una giovane donna siriana si trova priva della sua ampia casa, del lavoro di insegnante nella sua “bella Siria” come ella la chiama. La guerra ha distrutto tutto, l’ha privata di ogni risorsa. Sogna una possibilità: forse in Italia potrà ritrovare un po’ di vita, come ha sentito da qualcuno. Cerca lavoro, ma non conosce la lingua italiana ed è un handicap non indifferente. Viene a conoscere che le Suore Orsoline di Breganze offrono gratuitamente un corso di lingua italiana e si affretta a raggiungerle e va tutto bene. Ma come vivere? Dov’è il lavoro? Lo cerca con ansia e trova un’anziana signora che le chiede di darle sostegno aiutandola ad assumere, nei momenti opportuni, le medicine e di prepararle una minestrina per il mezzogiorno. E’ insufficientemente ricompensata, ma Selam non pretende, si industria in silenzio e in ogni modo per poter consumare almeno un modico pasto e nulla più.
 
La sua salute le dà qualche problema per l’infezione ai denti, ma che cosa può fare? Un’assistente sociale procura gli antibiotici, ma in extremis c’è solo l’estrazione e il volto di Selam perde un po’ di quella bellezza tipicamente orientale. Continua il corso di lingua italiana e riesce molto bene perché il Signore l’ha dotata di una fervida intelligenza. E si va avanti un po’ così, ma giunge il tremendo coronavirus che le toglie l’unico contributo per vivere. La disperazione cala nel suo intimo e anche in quello dell’insegnante di italiano. Tutto è chiuso, tutti sono serrati in casa, ma la speranza no. Qualche telefonata parte per la richiesta di qualche ora di pulizia, in tempi e orari diversi, in ambienti di duro lavoro. Selam accoglie tutto, prega Allah, mentre l’insegnante prega il suo Dio “Provvidenza infinita”, soccorritore dei poveri.
 
Selam si sente fra gli ultimi degli ultimi, nella sua vita ha sperimentato tutte le privazioni, ma nell’amicizia profonda con la sua insegnante attende, con l’aiuto della lingua italiana che sta per conoscere bene,  a trovare un lavoro almeno come badante, sia pure per poche ore e anche di notte, quando sarà cessato il terribile morbo. La sofferenza l’ha abituata a non chiedere più del semplice necessario. E le ricerche di lavoro continuano anche nelle difficoltà dei tempi e situazioni. L’amicizia e la fede camminano insieme.
 
Giampaola