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Insieme nel cammino di Avvento

Commento ai Vangeli dell’Avvento a cura di Donatella Mottin

1a  domenica di avvento: Non sapete quando… (Marco 13,33-37)
Non sapere quando è la libertà delle figlie e dei figli di Dio: libertà da ogni ansia dell’attesa, dalla paura di sbagliare e di non fare in tempo a rimediare, dal non essere riuscita/o a fare abbastanza, a non avere amato abbastanza. Questa prima domenica di avvento ci dice che c’è tempo per riprovare, tempo per ricominciare. Non sapete quando… si tratta di vigilare per non sprecarlo, ma senza temerlo il tempo del quotidiano, che è l’unico su cui possiamo agire ora, aprendoci al sempre nuovo che viene per noi e per la nostra vita.

2a domenica di avvento: Inizio del Vangelo… (Marco 1,1-8)
Ciò che inizia il racconto dell’annuncio di Gesù e del suo messaggio è fatto da un altro: Giovanni, colui che poi verrà chiamato il Battista. L’evangelista Marco lo descrive accuratamente e quei peli di cammello del vestito, le cavallette e il miele selvatico come cibo, sembrano lontanissimi dalle caratteristiche di Gesù che camminerà per le strade, incontrerà la gente, mangerà e berrà alle tavole di tante e tanti. Eppure, è un ‘diverso’ che ne annuncia la venuta.
Forse, dovremmo guardare in un altro modo le persone che avvertiamo diverse da noi, ascoltare e accogliere con attenzione, senza pregiudizi, quanto dicono e come vivono perché da loro può arrivare l’annuncio di un ‘regno’ che viene.

3a domenica di avvento: Chi sei? Sono voce… (Giovanni 1,6-8.19-28)
Per tre volte viene chiesto al Battista “Chi sei?” ma quando risponde, i capi della religione e del popolo modificano la domanda, chiedendogli con quale autorità battezza: meglio andare sul sicuro, su qualcosa che li riguarda.
Avevano avuto paura della risposta di Giovanni: “Sono voce…”. Perché le parole possono spaventare, possono porre domande, provocare riflessioni. Se la voce di ciascuna/o fa paura a chi ha il potere, allora non dobbiamo smettere di essere voce che si alza, che non teme di esprimere ciò che pensa, nella Chiesa e nella società, voce per chi non ne ha più o non ne ha mai avuta, voce che può modificare le strade, per realizzare il sogno di Dio.

4a domenica di avvento: Il Signore è con te… (Luca 2,1-14)
L’angelo dice a Maria che il Signore è con lei all’inizio del loro incontro, prima di qualsiasi parola e soprattutto prima che lei faccia qualsiasi scelta. È una ‘semplice’ affermazione; è confermare a Maria che sempre, nella sua storia, c’è la presenza di Dio.
Questa domenica, che chiude il periodo dell’avvento, ci lascia un dono speciale, da custodire nel cuore anche quando le cose sono difficili, soprattutto in quei momenti.
Dovrebbe essere una frase che ci ripetiamo spesso: il Signore è con me! Non affronta i problemi per me, tanto meno li risolve, ma è con me, quindi sono al sicuro; qualunque cosa accada, non sono sola/o. L’angelo afferma che Dio è con Elisabetta, nella sua vecchiaia e nella meraviglia per ciò che le sta accadendo. Questo è forse più difficile da accogliere, ma è un dono altrettanto straordinario da riscoprire: il Signore è proprio con tutte e tutti, nelle singole vite e nelle esperienze che possono apparire incomplete o fallimentari di ciascuna e di ciascuno.

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