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Donne e conflitti armati

Dossier “Donna e pace” 4







 


 Progressi segnalati


in ordine alla risoluzione dei conflitti, armistizi


e costruzione della pace*




 


Nonostante le donne abbiano ricoperto una molteplicità di ruoli, sia durante le guerre che nel corso delle operazioni di pace, specialmente in qualità di personale medico e amministrativo, e nonostante il fatto che esse stiano sempre più spesso operando in veste di controllori del processo elettorale, le donne sono state prevalentemente assenti dalle trattative ufficiali per la pace e dai processi decisionali relativi ai temi della guerra e della pace.


Esiste, tuttavia, una crescente comprensione del ruolo femminile nella soluzione dei conflitti e delle abilità e capacità specifiche che le donne immettono nel processo decisionale


Esiste, tuttavia, una crescente comprensione del ruolo femminile nella soluzione dei conflitti e delle abilità e capacità specifiche che le donne immettono nel processo decisionale.


 


     I Paesi Bassi hanno lanciato un programma chiamato “Partorire il Processo di Pace“, che incoraggia Israele e la Palestina a inserire un maggior numero di donne all’interno delle proprie delegazioni alle trattative e nei posti nei quali si assumono le decisioni politiche per il processo di pace in Medio Oriente attualmente in corso.


 


    All’inizio del 1997, la regione africana ha sviluppato la cosiddetta “Iniziativa per la Pace delle First Ladies“, nella quale erano comprese conferenze sulla pace e sulle questioni umanitarie, le cui risoluzioni sono state presentate ai capi di stato e di governo africani. In aggiunta, nel 1999, l’Organizzazione dell’Unità Africana e la Commissione Economica per l’Africa hanno lanciato il Comitato delle Donne sulla Pace e lo Sviluppo.


 


      Il Belgio ha dato inizio a un progetto comune con il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF) mediante il quale un’organizzazione non governativa femminile identifica i bambini che sono stati fatti prigionieri e tratta il loro rilascio con le forze militari ribelli. Il Belgio ha, inoltre, incoraggiato l’impiego di mediatori donne nelle situazioni di conflitto e ha sviluppato un’iniziativa per la costruzione della pace tra le donne di due parti in conflitto.


 


     La Georgia ha adottato un Piano d’Azione per il Miglioramento delle Condizioni Femminili, che comprende lo sviluppo di un meccanismo per garantire l’attivo coinvolgimento delle donne nel processo decisionale, relativo ai conflitti armati e alla costruzione della pace.


 


      Il Regno Unito ha assunto delle iniziative per garantire che le donne vengano incluse nel processo di pace in Irlanda del Nord.


 


      In numerosi stati, compresi il Regno Unito e gli Stati Uniti d’America, le donne occupano dei posti elevati nel processo decisionale, compreso quello di segretario di stato e di capo dipartimento, ruoli che hanno implicazioni importanti nella prevenzione dei conflitti e nel processo di pace.


 






* Sessione speciale dell’Assemblea delle Nazioni Unite, Donne 2000: uguaglianza dei sessi, sviluppo e pace per il ventunesimo secolo, New York, giugno 2000.