Skip to content Skip to footer

Aprire la vita alla felicità: le Beatitudini.

Itinerario 1995-96

 

Monte delle Beatitudini

 Una premessa

 

 

            Liete del tempo fortunato che stiamo vivendo, iniziamo anche quest’anno il cammino di animazione dei Gruppi AM.OR.

            Con la natura e la vocazione all’essere donna, consapevoli del dono ricevuto da testimoniare nella Chiesa, per il quale siamo state abilitate e mandate, ci sentiamo vivamente incoraggiate dalle parole del Papa a collaborare per l’edificazione di una nuova umanità.

 

            Sentiamo di dover esserci “per contare”, per rendere presente nell’armonia delle parti quello che manca al progetto dell’umanità, quello che nessuno può fare al nostro posto, perché nessuno può sottrarci dalla responsabilità di vivere la nostra vocazione e missione, esperienza personale che dà consistenza e stabilità al nostro essere femminile.

 

            L’ora è venuta, ed è questa più che mai. Ora che non è lecito perdere per non mancare all’appuntamento di Dio, con la Chiesa e la storia. Della donna sapiente ha bisogno la nuova evangelizzazione. Della donna libera, generosa, consapevole, ha bisogno l’umanità che oggi soffre l’emergenza vita. Della donna capace di relazione ha bisogno il cuore di ogni fratello.

 

            Per essere dunque una presenza matura sentiamo la necessità di crescere umanamente e spiritualmente per adeguarci ogni giorno di più alla Persona di Cristo, uomo nuovo, morto, risorto e glorioso.

            Per la nostra appartenenza alla Chiesa sentiamo di fondare la nostra religiosità e il nostro impegno sui pilastri della vita cristiana: Parola, preghiera, sacramenti, guida spirituale. Elementi essenziali che vogliamo tener presenti nel nostro cammino.

 

            Molte donne domandano itinerari semplici, incisivi, fondati sulla fede e aderenti alla vita. Per restare fedeli a questa richiesta ci serviamo in modo particolare della Parola di Dio, che per sua natura tocca la profondità della persona e le radici della vita quotidiana espressa nella famiglia, nel privato, nel sociale e in ogni altra sua dimensione.

 

            Ecco perciò le beatitudini, compendio del Vangelo. Esse sono la Nuova Alleanza che sostituisce gli antichi precetti. La Nuova Alleanza, infatti, non ha norme esterne da assumere, implica principalmente l’interiore donazione della vita stessa. Mentre esse racchiudono tutto il messaggio evangelico, sentiamo che sono la via preferenziale che ci unisce a Gesù, per essere con Lui e come Lui fedeli espressioni dell’amore di Dio che è per noi Padre e Madre.

 

 

 



 

 

 

Il discorso della montagna, Beato Angelico

 Un cammino, un programma

 

 

 

            Quest’anno riflettiamo sulle Beatitudini pronunciate da Gesù di Nazareth e tramandate a noi dal Vangelo di Matteo. Il tema centrale che propongono è il Regno di Dio inteso come luogo e stile di vita in cui si esprime e si estende l’amore del Padre. Poiché le sorti di quelli che lo abitano si regolano in nome dell’Amore, tutti quelli che vi entrano si sentono beati.

 

            Si può constatare che in questi ultimi tempi è venuta meno la fiducia nell’impegno per il bene comune, nel valore della corresponsabilità e della democrazia. Consapevoli o meno, reattivi o succubi, hanno pesato su di noi forze non sempre gradite, accanto ad altre altrettanto energiche e confuse, alle quali abbiamo offerto volentieri la nostra sudditanza.

 

            Noi oggi possiamo ascoltare con cuore accogliente la voce dell’umanità che ci vive accanto e quella che i mass media ci trasmettono giornalmente: sentiamo le grida di coloro che muoiono per l’ingiustizia, silenzi familiari delle vittime della pazzia, preghiere insistenti di quelli che sono stranieri nella nostra terra… Diari quest’ultimi dei quali noi abbiamo da poco girato pagina.

 

            A quale regno appartiene questa gente? E noi?

            Le beatitudini proclamate da Gesù sono per tutti: sono per loro e per noi. Si realizzeranno, però, solo per coloro che vogliono accoglierle. Nella comunità di costoro il Regno di Dio è già presente.

 

 

            Ricordiamo che Matteo scrive il Vangelo per una comunità cristiana proveniente dall’ebraismo, che aveva accettato Gesù come Messia, ma non aveva ancora aperto la mente e il cuore ai suoi insegnamenti; aspettava un liberatore politico, osservante della Legge, garante delle tradizioni. Il Messia doveva dare le risposte che l’opinione comune attendeva: inaugurare il regno, inteso come il dominio di Israele sulle altre nazioni.

 

            Anche noi oggi possiamo accostarci a queste beatitudini attendendo una risposta già confezionata, corrispondente all’immagine di Dio che abbiamo costruito sulla base delle nostre esigenze.

 

            L’autorevolezza di questa Parola ci fa cambiare prospettiva: ci spinge ad agire, a compiere il bene perché l’appartenenza al Regno di Dio non viene considerata soltanto dall’adesione alla verità di fede, ma dalla pratica o no dell’Amore.  E’ una scelta di vita che supera ogni atto religioso domandando la donazione totale di se stessi per costruire una società alternativa, chiamata Regno di Dio, dove le comunità umane vivono la pari dignità, la condivisione, la fraternità, la pace.

 

            Ogni nuova interpretazione della Parola ci aiuta a crescere, ci fa uscire da noi stesse e ci apre al dono, affinché la presenza femminile sia nel mondo fermento evangelico. Percorriamo dunque la strada con determinazione imparando l’arte del servizio. Con Gesù e come Gesù possiamo sentirci realizzate, libere, generosamente donate a Dio, alla Chiesa per l’umanità.

 

Indice delle schede disponibili presso la Congregazione Suore Orsoline scm

            1. Un “orizzonte” nuovo

 

            2. L’oggi di Gesù e il nostro oggi

 

            3. Poveri per necessità o per scelta?

 

            4. Le “vittime” della bontà

 

            5. La fame dei giusti

 

            6. Familiari di Dio nella misericordia

             e nella trasparenza

 

            7. Per la felicità dell’uomo…