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“Donne che raccontano Dio”

Secondo incontro 4 aprile della rassegna In punta di penna

 

 

In punta di Penna. Relazioni tra le righe      

 

 

4 Aprile 2011 Presentazione del libro

                                                                

 

 

“Donne che raccontano Dio. Suggestioni Bibliche

 

Chi ha detto che la preghiera della donna è polverosa e staccata dalla vita?

Quanto sia  coinvolgente te lo dicono voci  femminili  che popolano la Scrittura.. Ti  sorprende una lunga teoria di volti che balza da pagine spesso trascurate: profetesse, regine, madri, schiave, vedove  e straniere che in un modo personale lodano il Dio in cui credono. Pregando coinvolgono cuore e corpo: l’essere intero, senza   coprirsi di formule o di parole per rivolgersi a Dio. Lo invocano in libertà, non solo nei  luoghi sacri e convenzionali, ma a passo di danza assumono il tratto dell’amicizia  confidente e amorosa, dell’illuminazione che si fa poesia, canto, supplica e  infonde coraggio. Dalle pagine di questo libro emergono  l’ originale semplicità con cui la donna  vive un rapporto essenziale,  la relazione con il tu di Dio e quello di altri uomini e insieme un invito a rileggere attraverso occhi  illuminati dalla Scrittura, una inesauribile ricchezza”.

 

  L’autrice

 Francesca Farina, laureata in pedagogia presso l’Università di Padova e dottore in teologia con specializzazione in mariologia, per anni è stata dirigente scolastico e docente di mariologia presso l’Istituto teologico Santa Maria di Monte Berico di Vicenza. Scrittrice di vari testi di carattere biblico, mariano e teologico. 

 

La presentazione del nuovo libro di Francesca Farina è stata a cura di Luigi Dal Lago della Casa Editrice il Messaggero di Padova che ha presentato il libro 

 







  

 

contestualizzando storicamente le figure di Donne della Bibbia che di volta in

volta venivano presentate attraverso un commento biblico dell’autrice, dalla visione di alcune immagini e dalla letture di alcuni brani tratti dal libro presentato con la voce di Liliana Boni Baldo.