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Bellezza asiatica: “Donne della Bibbia – modelli per il Regno di Dio”

Dossier “Donna e bellezza” 6

 


 







   

L’artista contemporanea indiana Lucy D’Souza, in questa composizione realizzata su richiesta di Misereor, presenta la dignità e la missione della donna nel piano redentore di Dio. Dipinge in quadri stupendi alcuni ritratti delle donne della Bibbia, che diventano modelli per il Regno di Dio e che aiutano le donne a incarnare i valori evangelici nell’oggi della storia. Dio ha creato la donna, come l’uomo, a sua immagine e somiglianza e con meraviglia “vide che era cosa buona/bella“.  Dio affida alle donne il messaggio della vita e il compito di farsi promotrici del suo Regno di bellezza, che è vita dignitosa per tutti/e.


Al centro della composizione troviamo il messaggio che l’autrice vuole trasmettere, mentre le figure bibliche dei sei riquadri ci guidano nel viaggio verso le persone povere, oppresse, emarginate, che trovano nelle donne della Bibbia delle sorelle che le animano alla speranza.


 


 







   1.   Il regno di Dio è…come un granello di senapa, come il lievito (Lc 13, 18-21)

In questa scena troviamo il nucleo del messaggio della composizione: il Regno di Dio è come un granello di senapa…La donna seduta in un grano di frumento fa il pane: dalla terra spuntano spighe che vanno verso la luce. È l’immagine dell’impegno quotidiano per procurarsi il cibo. Questa ricerca motiva a scoprire il seme che Dio semina nella vita di ogni giorno; ci motiva a rendere palpabile il Regno di Dio nella realtà di ogni giorno. La crescita del regno di Dio è una trasformazione che fa passare dalla morte alla vita.

 







   2.   Maria – profetessa e sorella (Es 15, 19 ss)

La profetessa Maria, sorella di Mosè e di Aronne, festeggia con il timpano la liberazione del suo popolo. Le altre donne si uniscono a lei e ballano insieme. Maria, ispirata dallo Spirito, è uno stimolo e un esempio per le donne di oggi, che hanno preso coscienza della propria dignità, capacità e valore.


 


 







 

 


 3.   Sifra e Pua – resistenza senza violenza (Es 1, 15-21)


Minacce oscure e luce che riscalda caratterizzano questa scena. Le due levatrici con intelligenza e coraggio lasciano vivere i figli maschi degli ebrei, tra cui anche Mosè, andando contro l’ordine del faraone. È un messaggio e un aiuto per tutte le donne decise di questo mondo che, al di là delle minacce di morte, lottano in favore della vita.


 

 







   4.   Rut – armonia tra famiglia, società e ambiente (Rt 1,22; 2,8; 4,13)

In questa composizione si possono ammirare tre personaggi: Rut, Noemi e Booz. Covoni di orzo li uniscono: è un riferimento alla fame, alla preoccupazione a livello mondiale per il pane di ogni giorno. Grande testimonianza di una visione nuova. Uomini e donne uniti tra di loro. Due donne di differente età, ambedue povere, senza patria e senza figli, una di esse straniera, si aiutano vicendevolmente e con senso di solidarietà: rinnovano così il popolo di Israele.


 

 







   5.   Maria e Elisabetta – rovesciò i potenti dai troni (Lc 1,41ss)

Una rappresentazione inconsueta dell’incontro tra Maria e Elisabetta. Elisabetta, incinta, si avvicina a Maria ballando. Maria canta nel magnificat: “Rovesciò i potenti dai troni e innalzò gli umili. Colmò di beni gli affamati e rimandò i ricchi a mani vuote“. Maria manifesta il messaggio del suo Figlio sul capovolgimento di valori, frutto del regno di Dio; Dio che si rivolge agli umili e alla gente semplice, agli affamati, che non trovano cibo per sé e per la propria famiglia, a coloro che sono sfruttati.

 







 

 


6.   La donna siro-fenicia (Mc 7, 25-30)


La donna intercede in favore di sua figlia tormentata da un demonio. Con questa scena l’artista fa riferimento alla situazione di tanti paesi dove la vita delle bambine ha poco valore. È una parola di incoraggiamento per coloro che fanno il possibile perché le “frontiere” rimangano aperte e le discriminazioni vengano superate.


 

 







 

 


7.   Maria di Magdala (Gv 20, 11-18)


Maria di Magdala, che l’artista ha raffigurato come una donna luminosa, rivestita di una tunica, viene dalla luce del Risorto e va verso l’oscurità frutto della paura degli apostoli. Commuove la capacità di Maria di andare al sepolcro in cerca del suo Signore e la missione che Gesù le affidò: annunciare la Buona Novella della Risurrezione. Proprio per questa missione che le fu affidata, la Chiesa degli inizi la chiamò: “Apostola degli Apostoli”.