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Associazioni femminili per la pace in Oceania

Dossier “Donna e pace” 9






   Donne australiane per la sopravvivenza

Era l’11 novembre 1983, quando le Donne per la Sopravvivenza organizzarono il loro campo fuori di Pine Gap, la base di comunicazione con i satelliti degli Stati Uniti, collaborando con le donne aborigene. Essendo un avamposto militare controllato dalla CIA, che si occupava di sorvegliare i missili sovietici, esso diventava il primo bersaglio militare in caso di guerra; le donne lottavano quindi per la sopravvivenza del loro popolo e si sentivano in una catena di solidarietà, in particolare con le donne italiane di Comiso, in Sicilia, un’altra zona che aveva installazioni missilistiche.

 


 







   Women’s International League for Peace and Freedom – Western Australian Branch

Si tratta della sezione australiana della Lega Internazionale delle donne per la pace e la libertà (WILPF), una delle organizzazioni pacifiste femminili più antiche: nata nel 1915, all’inizio della prima guerra mondiale, era costituita da donne provenienti da 13 paesi neutrali. Esse si incontrarono all’Aia per protestare contro la guerra e per pensare i modi per farla finire, attraverso una forma di arbitrato fra le parti in lotta. Ciò accadeva prima che nascesse la Società delle Nazioni…ma come tutti sappiamo i governi non seguirono i consigli delle donne! Quando Emily Greena Balh, prima segretaria generale della Lega, ricevette il premio Nobel per la pace nel 1946, il direttore dell’istituto disse: “Voglio dire che sarebbe stato molto saggio se la proposta fatta dalla WILPF alla Conferenza del 1919 fosse stata accettata. Ma pochi erano gli uomini che ascoltavano ciò che le donne avevano da dire”.


La Lega è tuttora attiva in tutti i continenti, con sedi in 45 paesi, allo scopo di far incontrare donne di diverse tendenze politiche e filosofiche, unite nella determinazione di studiare, di far conoscere e di aiutare ad abolire le cause politiche, sociali, economiche e culturali della guerra e di lavorare per una pace costruttiva.


Per quanto riguarda la sezione australiana, l’impegno è volto ad abolire il razzismo della società bianca nei confronti delle popolazioni Aborigene, attivando canali di solidarietà fra le comunità. Si impegna inoltre a contrastare la vendita di armi prodotte in Australia e per una liberazione dalla minaccia nucleare.


Riferimento e-mail: mediacom@opera.iinet,net.au.