Skip to content Skip to footer

“Venne una donna sapiente…” Attraverso il conflitto, la pace.

Convegno Am.Or 2002. Serena Noceti

L’esperienza del conflitto è una delle realtà umane più comuni, esperienza da tutti e da tutte vissuta, che appesantisce spesso le nostre giornate e incide profondamente sulla nostra vita. Conflitti passati hanno segnato le nostre identità e portiamo ancora aperte le ferite e le cicatrici che essi ci hanno lasciato.

Occasioni estremamente diverse le une dalle altre possono dare origine ai conflitti che ci vedono come protagonisti inquieti, adirati, stizziti, ma al di sotto delle differenti vicende, al di là di apparenti diversità, possiamo individuare una matrice comune: il confronto con la diversità.

 

La diversità è l'allegria del mondo, Claudio Lanna   La percezione nell’altro che incontriamo di una particolarità, di una “diversità” (prima tra tutte la diversità uomo – donna) rispetto a ciò che noi siamo, rischia di aprire continuamente a un esito conflittuale.

E’ esperienza comune, infatti, che confrontarci con ciò e con chi percepiamo nella sua diversità da noi non conduce a una piena, immediata, facile comunione interiore, a un’unità di intenti, a una relazione riuscita e apportatrice di senso, allo shalom, alla pace (come pienezza di esistenza nella comunione, come “armonico relazionarsi”). Piuttosto è facile che il confronto con l’altro dia vita a contrasto, rifiuto, conflitto più o meno aperto.

 

 

 Shalom, Karol Watkins

 

Siamo interpellati oggi a pensare più profondamente la modalità con cui avviene la comunione nell’in/contro, nel confronto con la differenza, che segna ogni vivere sociale e il nostro quotidiano, nel mondo, nel lavoro, nei rapporti amicali, nella famiglia, nella coppia, nella chiesa. Se talvolta sono immediate le strade del con/senso, molte altre volte l’esperienza che viviamo è quella del conflitto (nel micro- e nel macro-). Ecco quindi la sfida, contenuta nel titolo: “attraverso il conflitto, la pace”. Si tratta di apprendere la difficile arte non solo di gestire il conflitto, ma di viverlo, cioè di giungere alla pace, allo shalom, attraversando proprio il conflitto.

 

 

 

 

            

 

            Vogliamo riflettere sul conflitto e sul modo di gestirlo alla luce della Scrittura, nella convinzione che la       Parola di Dio sia apportatrice di una capacità del vivere, indicatrice di sentieri nuovi, fonte di speranza. Le vicende vissute da tre donne al tempo di Davide e narrate nel Secondo Libro di Samuele ci permetteranno di apprendere questa lezione: di due di esse la tradizione ebraica non ci ha consegnato il nome, definendole solo donne “sagge/sapienti”; di una conosciamo l’identità: Ripzà, figlia di Aia, concubina di Saul. Queste tre donne sapienti saranno per noi maestre e guide nella ricerca di vie di pace attraverso la “selva oscura” dei conflitti.

 

 

Serena Noceti

teologa, responsabile della catechesi degli adulti a Firenze

e inserita nella pastorale parrocchiale

 

Gli Atti sono disponibili presso la Congregazione Suore Orsoline scm