Skip to content Skip to footer

Unione mondiale delle Organizzazioni Femminili Cattoliche

Dossier “Donne e chiesa” 10







   La presenza delle donne è una presenza traversale che vive in ogni angolo della terra; questa identità femminile collettiva sta crescendo anche all’interno del mondo cattolico. Un segno evidente è l’Unione Mondiale delle Organizzazioni Femminili Cattoliche (UMOFC). Unica nel suo genere, si è riunita a Roma nel marzo del 2001 per l’Assemblea del Millennio dal titolo “La missione profetica della donna”. Questo evento femminile ha raccolto 800 delegate provenienti da 63 paesi dei diversi continenti.


 


L’organismo, sorto nel 1910, riunisce 90 organizzazioni di tutto il mondo e si è proposto fin dall’inizio l’obiettivo di “lavorare per raggiungere l’unione di tutte le donne cattoliche del mondo intero. Per realizzarlo bisogna svolgere un’azione seria e vigorosamente organizzata“. Queste parole, espresse da Madame de Vérlad alle delegate delle varie organizzazioni proprio nell’anno della nascita, sono valide anche per le donne cattoliche che si trovano oggi a vivere in un contesto di globalizzazione che si intensifica e si estende.


Aperta a tutte le organizzazioni cattoliche femminili riconosciute dalle diverse Conferenze Episcopali dei vari paesi d’origine, l’UMOFC desidera promuovere e favorire la presenza, la partecipazione e la corresponsabilità delle donne cattoliche nella società e nella Chiesa, perché possano realizzare la loro specifica missione evangelizzatrice e lavorare per lo sviluppo umano. Proprio per fare fronte alle sfide del mondo contemporaneo e rafforzare la voce delle donne cattoliche sono state costituite delle Commissioni permanenti che operano in vari settori: Famiglia, Ecumenismo, Diritti umani, Donne nella Chiesa, Cooperazione e Sviluppo.


Le linee di impegno dell’Unione sono delineate e si riflettono nelle tematiche scelte per le Assemblee generali che si svolgono nei vari continenti. L’ultima Assemblea, prima di quella romana, si è svolta a Canberra, in Australia nel 1996; aveva come sfondo la frase dell’Apocalisse: “Faccio nuove tutte le cose” e si interrogava su “Donne: Riconciliazione e Speranza”. Da questo incontro sono scaturite alcune priorità per gli anni 1996-2001 che sono:


     donne e processi decisionali;


     violenza sulle donne;


     donne e salute.


 







   L’attuale presidente generale, la messicana Maria Eugenia Diaz Pfennich, riconfermata per il prossimo quadriennio, ha richiamato alle delegate di Roma, il senso dell’essere donne cattoliche, portatrici della vita all’interno di una cultura di morte e la necessità di una partecipazione più coraggiosa e impegnata delle donne nella missione. Dice che occorre “assumere la nostra identità di donne cattoliche ed essere coscienti della nostra appartenenza alla Chiesa di Cristo e saperci inviate da Lui in missione a tutto il genere umano. La donna cattolica deve distinguersi per la sua vocazione universale, come donna aperta e piena di interesse per tutti e tutte, senza discriminazioni, stereotipi, pregiudizi; questo il significato più ampio e originale della parola “.


 


Le giornate di studio si sono concluse con l’approvazione di alcune tematiche su cui lavorare con vere e proprie strategie di impegno per i prossimi anni. Ritorna il tema sulla violenza contro le donne: il commercio sessuale, il traffico internazionale di donne, la violenza domestica, gli stupri etnici usati come strumenti di guerra. Nel documento programmatico si legge una denuncia forte e intensa con il richiamo, altrettanto forte e intenso ai governi perché adottino misure più rigide contro questi crimini e rafforzino inoltre sia la legislazione nazionale che quella internazionale, per prevenire e punire tali atrocità.


Altre tematica trattate nel documento sono la clonazione, la difesa del valore della famiglia, la protezione dell’infanzia da ogni abuso, il diritto all’acqua, l’attenzione al commercio equo.


Nella chiesa e nella società c’è bisogno della presenza profetica delle donne che così hanno pregato nell’Assemblea:


 







 

 Signore, fa’ di noi donne uno strumento della Tua pace;


dove c’è divisione, fa che siamo vincolo di unione,


dove c’è sfiducia, che possiamo dare perdono,


dove c’è dubbio, che portiamo la nostra fede;


dove c’è tristezza, che noi siamo gioia,


dove c’è scoraggiamento, che siamo cammino di speranza;


dove ci sono tenebre, che portiamo la Tua luce.


 


Di tutto questo siamo capaci, Signore, perché tu ci hai dato


“un corpo di oblazione,un ventre abitato da attese e da tempi,e un lavoro di gioia e di luce”.


Signore, fa che noi donne non cerchiamo tanto d’essere comprese, quanto di comprendere,


perché donandoci liberamente


potremo aiutare la creazione di un nuovo ordine  di amore;


perché dimenticando i silenzi di ieri che abbiamo sofferto,


possiamo costruire un domani di canto e redenzione.


 


Fa’ Signore che vediamo in ogni uomo


il padre, il fratello, l’amico, il figlio.


Fa’ Signore che vediamo in ogni donna


una parte del nostro proprio essere.


Fa’ Signore che nostra aspirazione


sia raggiungere la Tua Immagine Perfetta.


Facci Signore uno strumento della Tua pace.


Dacci uno spirito di unità, di concordia,


di dialogo, di misericordia, di amore.


Amen.


(Maria Teresa Porcile Santiso – teologa uruguaiana)


 


http://home.wxs.nl/~wucwo/