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Una danza di sguardi.

Itinerario 1996-97

 

 Con occhi di donna

 

 

Oggi è un tempo favorevole per educarci a guardare alla vicenda umana con uno sguardo femminile. L’invito è più forte che mai, dal momento che il vecchio punto di vista sul mondo è risultato vicino alle frontiere dell’autodistruzione e del nichelismo, del non senso di tutto. Questo procedimento apre la dinamica della catastrofe mondiale. I pochi ricchi si chiudono con le loro mani in un ghetto. I poveri possono opporsi con la forza oppure percorre la strada della cooperazione che parte dal basso ed arriva a coinvolgere anche le classi più elevate.

 

Non si tratta infatti di buttare via quanto abbiamo imparato fino ad ora, nè di eliminare il frutto delle ricerche fino ad oggi raggiunto dal sapere umano, ma di aprirci al terzo millennio della storia con prospettive di Pace, di Sviluppo, di Uguaglianza fra nazioni e popoli, fra uomini e donne.

 

Anche il Santo Padre invita a più riprese le donne di tutto il mondo perché si impegnino a sviluppare il più possibile il loro “genio femminile” e dare un apporto nuovo alla attuale cultura sui temi della salute, della violenza, dello sviluppo, dell’educazione, della teologia, del vivere umano nella sua complessità.

 

E noi assumiamo con gioia questo invito. Esso va conosciuto, diffuso e realizzato. Noi stesse vogliamo essere coscienti della grande sfida sulla quale si giocano le sorti del futuro della umanità.

 

Nell’incontro di verifica del cammino dei gruppi AM.OR. dello scorso anno, molte partecipanti hanno chiesto di continuare il cammino con riferimento costante alla Parola di Dio. Hanno espresso un forte desiderio di riflettere sullo stile di vita della donna credente, sulle responsabilità che essa ha nei confronti della famiglia, del lavoro e dell’atteggiamento da assumere nei confronti del comune modo di pensare della gente del nostro tempo.

 

Questo desiderio nasconde una domanda interessante che suscita entusiasmo al nostro cammino, rispecchia nel cuore delle partecipanti una delicata sensibilità educativa, una vigile attenzione al quadro dei valori di riferimento nella società d’oggi, un vivo piacere di orientarsi continuamente verso nuovi e più attraenti orizzonti.

 

 

 

 Nasce così l’occasione di guardare alle consuete situazioni della vita in modo nuovo.

Si tratta di guardare al cosmo e alla storia

con “occhi di donna”.

Questo è l’impegno attuale di molti movimenti femminili, di donne credenti e non credenti.

 

 

In armonia con l’obiettivo della missione 96-98 saremo animate a “leggere e interpretare, nella complessità della storia, i bisogni e i valori del mondo femminile”, con la passione di Madre Giovanna Meneghini.

 

Ne faremo diffusione capillare presso le donne che incontriamo sul lavoro, al mercato, sul tram, ai cancelli della scuola, nell’impegno pastorale, nei contatti sociali, per suscitare in chiunque ci incontra, la domanda di senso della vita, e in chi è credente, la qualità migliore della esperienza religiosa.

 

 

 

Gli occhi che guardano, Giuseppina Petruccelli

 Una danza di sguardi!

Che cosa vuol dire il titolo di questo sussidio?

Quale cammino racchiude in sè?

Il soggetto della danza sono gli sguardi. Lo sguardo è la dimensione più espressiva della persona.

La danza è il muoversi leggero e armonioso nello spazio.

Quale danza? Quali sguardi? Sguardi di chi? Guardare che cosa?

 

 

Ciò che proponiamo in questo cammino è di educarci a vedere, a guardare, a osservare la vita, la storia, il creato con sguardi di donna, con la sensibilità femminile, in atteggiamento profetico e sapienziale. Infatti in senso biblico il vedere è l’attitudine del profeta.

 

C’è un testo nella Bibbia profondamente significativo che traccia i passaggi della vocazione del popolo di Dio. È il libro dell’Esodo. I primi tre capitoli sono stati studiati attentamente da una donna, Maria Teresa Porcile Santiso della quale prendiamo alcune riflessioni. Ella ci presenta un modo particolare di guardare la realtà biblica in relazione al tempo presente. Ci offre la possibilità di educarci a leggere la Parola secondo un’ indole femminile. Ci fa scoprire il “sentire delle donne”. Ci aiuta a cogliere la capacità di collaborazione che la donna ha e che, in situazioni di emergenza, diventa forza per la vita.

 

Tutti i confronti con la Parola, quando sono autentici aprono soglie di speranza. Negli ultimi anni si sono sviluppate molte riflessioni intorno alla Parola. Uomini e donne, sensibili al problema dei poveri, della natura, della donna, si sono accostati allo studio biblico con la coscienza della loro specificità. A partire dal loro punto di vista lavorano per scoprire lo stesso “tesoro nascosto” in favore della storia.

 

Questi modi di interpretare la Bibbia non possono intaccare l’autenticità della Parola. Anzi contribuiscono ad evidenziare la ricchezza del suo messaggio. Ogni ricerca condotta con serietà di metodo guarda a se stessa con capacità critica. È cosciente del limite e tiene conto della parzialità della sua riflessione. Pertanto è disponibile al dialogo, è aperta alla comunicazione dei risultati del suo lavoro e cerca con umiltà la verifica.

 

In questo itinerario formativo ci serviremo allora della riflessione di altre donne che ricercano nell’ambito della teologia, della Sacra Scrittura, dell’antropologia, della politica, dell’economia, nelle scienze dell’educazione ecc. Camminando insieme poseremo gli sguardi su varie situazioni esistenziali. Coglieremo il punto di appoggio da cui partire.

 

Nella storia delle donne che stiamo conoscendo troviamo moltissime testimonianze di sguardi. Oltre duecento anni fa, una anziana indigena della tribù di Cree, nell’America del Nord chiamata “Occhio di fuoco”, ha commosso il suo popolo con una profezia. “… un giorno ella disse, che la terra si ammalerebbe, gli uccelli cadrebbero dal cielo, i mari diventerebbero oscuri, i pesci apparirebbero morti nei fiumi. Quando arriverà quel giorno, assicurò ‘occhio di fuoco’ tutte le razze si uniranno sotto il simbolo dell’arcobaleno per sconfiggere la distruzione…”. Oggi a noi sembra che questa profezia si stia avverando.

 

Vorremmo infine guardare alla vita con sguardo profetico animando di speranza gli incontri di ogni donna, in famiglia, nel lavoro, nella chiesa, nel vivere sociale. In vivo contatto con la Sorgente vogliamo ritmare con passi di danza il cammino, sullo spazio della storia.

 

Indice delle schede disponibili presso la Congregazione Suore Orsoline scm

 

1. Lo sguardo – vedere, guardare, carezzare la vita

 

2. La madre –  ricreare e offrire la vita

 

3. La sorella –  comunicare per vivere la sollecitudine

 

4. L’economia – Cum petere – andare insieme verso il meglio

 

5. L’ecologia – custodire e coltivare il giardino del mondo

 

6. La figlia del Faraone – vedere, compatire, condividere

 

7. Occhi di fuoco – guardare con gli occhi di Dio