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PRIMO INCONTRO DI PARTERNARIATO

CON DONNA CHIAMA DONNA E LIBERA UNIVERSITA’ DI ANGHIARI

Venerdì 20 gennaio, alle ore 20.30, presso la sede di “Presenza Donna”, a Vicenza, le volontarie del servizio civile hanno partecipato ad un incontro di partenariato con Antonio Zulato, docente presso la Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari e con l’associazione “Donna Chiama Donna”.

 
L’incontro era uno di quelli periodici previsti dal Forum delle Associazioni femminili, di cui è membro anche l’Associazione Donna Chiama Donna.  
Ormai da diversi mesi il Forum ha intrapreso un interessante percorso di approfondimento sul tema “il corpo delle donne” e in questa serata ha proposto una riflessione sulla questione del genere dal punto di vista maschile.

 

                    Le quattro volontarie
 
Sr. Federica Cacciavillani introduce l'incontro

Dopo una breve introduzione da parte di Suor Federica Cacciavillani, Presidente di “Presenza Donna”, Antonella Cunico, rappresentante di “Femminile Plurale”, ha proseguito con la presentazione di Antonio Zulato, professore di filosofia ed esperto nel campo dell’autobiografia.

 
 
Il docente ha cominciato la sua riflessione presentando l’uomo e la donna come due mondi distinti, che stanno uno di fronte all’altro e che necessitano di incontrarsi e di confrontarsi sia per cogliere la verità di se stessi, sia per costruire un progetto comune di società.
 
Questo confronto richiede una disponibilità di apertura, una presa di visione dei propri limiti e una volontà di cambiamento.
            
           
 
 
               Un momento della comunicazione

Antonio Zulato mentre legge la poesia alla conclusione dell'incontro   

 
 
A suo avviso il problema di questo rapporto è dovuto alla grande difficoltà dell’uomo di guardarsi dentro, di accettare i propri limiti e di cogliere la propria alterità rispetto la donna. Da ciò deriva la tendenza a sottomettere la donna, che è concepita come la causa della sua fragilità.
 
Il professore ha poi ricordato che da sempre l’uomo desidera sentirsi accolto per ciò che è, con tutti i suoi limiti e le sue carenze. Dato che nulla è più accogliente del corpo femminile, nel momento in cui non lo riesce a trovare in un incontro, se ne impossessa con la violenza o col denaro, il che non comporta un doversi mettere in discussione. In questo modo non si apre, non si confronta, ma rimane sempre uguale a se stesso. Risulta così impossibile costruire un progetto comune con la donna.

 
È quindi necessario, in particolar modo per l’uomo, ritrovare dei momenti di dialogo e di narrazione di sè, prendere consapevolezza dei proprio bisogni, recuperare la propria identità e unicità di fronte all’altro.
 
In seguito al discorso di Antonio Zulato, conclusosi con la lettura di una poesia, sono seguite delle domande e un breve dibattito sui principali temi emersi dalla riflessione.