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Presentazione degli incontri “Le Patrone d’Europa”

Presentazione


 


Il crollo delle ideologie “uno degli esiti più vistosi della post-modernità” ha permesso il crollo degli assolutismi e un certo rimescolamento di carte, per cui steccati e preclusioni non impediscono più il confronto tra sponde diverse. Il pericolo è che non ci sia più niente su cui confrontarsi a causa di un generale appiattimento verso il basso e una tendenza a mettere genericamente tutto sullo stesso piano. In questo clima qualcuno sospetta anche di tutto ciò che sa di utopia, non solo per la tendenziale inconsistenza legata al termine, ma per l’esito di troppe utopie storiche, trasformate in altare sul quale sacrificare tutto e tutti.


 













 Caterina da Siena

 


Ci è voluto del coraggio, pertanto, intitolare il ciclo di incontri-confronti proposto dal Centro “Presenza Donna” delle Suore Orsoline unitamente all’Ufficio Diocesano per l’Evangelizzazione e la Catechesi:


“Caterina, Edith, Brigida utopie possibili?”.


 


 


 


 Edith Stein


 


L’occasione (e non solo) è stata data dal singolare gesto di Papa Giovanni Paolo II di proclamare


 patrone d’Europa tre donne, additate alla Chiesa per la loro santità


Caterina da Siena, Edith Stein, Brigida di Svezia


e proposte all’intera società europea come concreti riferimenti per ritrovare le radici comuni e più profonde. 


 


 


 


 Brigida di Svezia


 


Perché rispolverare un termine abusato e sospettato applicandolo a queste donne, seppure accompagnato da un punto interrogativo? 


 Il senso del percorso era appunto quello di vedere se potesse valere l’ipotesi iniziale, che cioè siamo di fronte a vite concrete (fatte di scelte, relazioni, scritti, intuizioni, conflitti, contraddizioni?) profeticamente capaci di additare un orizzonte non ancora raggiunto, eppure possibile e non solo velleitario

 


Andando alla etimologia di utopia come “non luogo”, potremmo dire che l’esistenza di queste donne è stata spesa per “dare un luogo” a ciò che ancora non l’ha. E il luogo non può essere il solo pensiero (pur essendo la “dottrina” di queste donne di altissimo profilo), ma le relazioni assunte fino in fondo ” contraddizioni e conflitti compresi ” e per questo modificate


Prendere sul serio la provocazione che viene da queste sante impediva di limitare la proposta ad un accostamento agiografico della loro figura ed opera, ad uso interno ecclesiale o peggio ecclesiastico. Si è voluto da una parte accostarle ad una forma di comunicazione oggi significativa “quella filmica” perché anche attraverso le immagini si sprigionasse il potenziale emotivo e riflessivo, che fa da humus alle loro scelte. La partecipazione e il coinvolgimento di adulti, giovani, coppie, ha dimostrato perennità e attualità dell’orizzonte utopico evocato, delineando un investimento di speranza possibile ieri come oggi.


Ma la sfida è stata soprattutto quella di mettere in dialogo queste donne con altrettante donne contemporanee, coinvolte su fronti in parte simili e in parte opposti a quelli di Caterina, Edith e Brigida.


Franca Bimbi, da donna laica impegnata in politica, si è messa a confronto con Caterina da Siena nella comune passione per la “città dell’uomo” interrogata dalla “città di Dio”;


Manuela Sadun Paggi, ebrea coinvolta da tempo nel dialogo ebraico-cristiano, ha coraggiosamente svelato le dissonanze del cuore nell’incontro-scontro con Edith Stein;


la pastora luterana Aija Kaartinen si è mostrata innamorata del dialogo ecumenico, a contatto con la vita e gli scritti di Brigida di Svezia.


L’accostamento alle ricche biografie e bibliografie delle tre sante è stato curato con competenza e passione da Annalisa Lombardo, sr. Licinia Faresin e Chiara Magaraggia.


La pubblicazione dei testi è non solo memoria del cammino fatto – a segnare un momento felice di chiesa, provocata dal dialogo ecumenico e interreligioso e dalle istanze provenienti dagli ambienti laici più pensosi e avvertiti -, ma è possibilità offerta ai singoli e alle comunità di riandare alle suggestioni e interrogativi emersi, affinché le utopie ridivengano orizzonti possibili (e del resto l’utopia più radicale, ma non certo impossibile, non è forse l’evangelo?).


 


            Dario Vivian   


Nel vivo dei conflitti: a confronto con Caterina da Siena.
Annalisa Lombardo, Franca Bimbi


Nel dramma delle contraddizioni: a confronto con Edith Stein.


Licinia Faresin, Manuela Sadun Paggi
 


Nel cuore delle relazioni: a confronto con Brigida di Svezia.


Chiara Magaraggia,Aija Kaartinen