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PREGHIERE AL FEMMINILE. 8 MARZO 2006

Donne di speranze, testimoni di risurrezioni





 Noli me tangere, Beato Angelico

 


Un tempo di preghiera in un giorno di festa,


la Festa Internazionale della Donna.


Un modo credente di testimoniare la fede nel Dio di Gesù Cristo,


che fa risorgere l’umanità a vita nuova,


che dona nuove possibilità di relazionalità tra persone,


tra uomini e donne,


tra chi spera  e chi dispera.


Donne di speranza, come Maddalena,


testimoni delle risurrezioni che oggi Dio suscita


nei giardini della storia


che ci sono affidati:


perchè fioriscano sempre più


alla speranza.


 







 


Dal Vangelo di Giovanni


 


Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro! Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro». Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto.


 







 Santa Maria Maddalena De' Pazzi

 Santa Maddalena De’ Pazzi


(1566-1607)


 


“Intese avvenir l’Incarnazione per due desideri: l’amore che mosse il Padre a mandare il Verbo e quello che mosse il Verbo stesso a prendere la nostra umanità. Sembrava dire il Padre al Figlio: Desiderio, Figlio mio, che tu prenda carne umana. Risposte il Figlio: desideravo anch’io… se, o Padre, hai questo desiderio che io mi unisca con l’umanità, dico che ne sono più che contento di fare questa pasqua, questo passaggio di congiungere la mia Divinità all’umanità. [Colloqui 1, 222-223]. Chi non passa per questa santa Umanità non può arrivare a salvezza, essa infatti è il ponte, la scala, la nave che conduce in porto, l’incudine tra l’ira di Dio e l’iniquità dell’uomo, è strumento perfetto di Redenzione”.  [Colloqui 2, 108].







 Madeleine Delbrel


Un buon danzatore (di Madeleine Delbrêl, 1904-1964)


 


Per essere un buon danzatore, con te Signore come con gli altri,


non occorre sapere dove conduca la danza.


Basta seguire il passo, essere contento, essere leggero,


e soprattutto non essere rigido.


Non occorre chiederti  spiegazioni sui passi che ti piace fare.


Bisogna essere come il prolungamento, agile e vivo, di te.


E ricevere da te la trasmissione del ritmo dell’orchestra.


Bisogna non volere avanzare ad ogni costo,


ma accettare di voltarsi indietro, di procedere di fianco.


Bisogna sapersi fermare e saper scivolare anziché camminare.


E questi sarebbero soltanto passi da stupidi se la musica non ne facesse un’armonia.


Noi però dimentichiamo la musica del tuo spirito,


e facciamo della vita un esercizio di ginnastica;


dimentichiamo che fra le tue braccia la vita è danza


e che la tua santa volontà  è di un’inconcepibile fantasia.


Se fossimo contenti di te, Signore, non potremmo resistere al bisogno di danza


che dilaga nel mondo, e arriveremmo a indovinare quale danza ti piace farci danzare


sposando i passi della tua Provvidenza.


 


 


 







 


 Annamaria Comin


 


…essere piccole zappe, Signore,


che coltivano il giardino


che tu hai seminato


e  che a noi,


uomini e donne,


hai affidato