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L’ESPERIENZA DI CHIARA

UN ANNO CHE CAMBIA LA VITA

Alla festa di Noi AssociazioneRitengo
l’anno di servizio civile appena trascorso un anno unico nella mia
vita, un’occasione irripetibile, che è data a pochi e che non tornerà
mai più, ma i cui frutti mi accompagneranno sicuramente anche e
soprattutto in futuro.

Durante
questi mesi mi è stata data l’opportunità di passare gran parte delle
mie giornate in un ambiente sereno e accogliente, in cui mi sono sempre
sentita stimata, accolta per quella che sono e valorizzata. Ho stretto
relazioni belle e vere, sia con le OLP, con le altre suore e con gli
utenti con cui ho avuto contatti presso il centro studi Presenza Donna,
sia con le mie compagne di servizio civile. Con qualcuna di loro è nata
una bella amicizia che mi auguro di poter mantenere e coltivare nel
tempo.

Attraverso
il lavoro svolto e attraverso le relazioni con gli altri mi è stata
data l’opportunità di mettermi in gioco, di sperimentarmi, di conoscermi
meglio e di valorizzare le mie potenzialità.

Ho
avuto l’occasione di imparare molto sul piano lavorativo, soprattutto
per quanto riguarda l’utilizzo di alcuni programmi a computer, la
catalogazione, la creazione degli atti e la preparazione di eventi e
iniziative.

Il
lavoro di
catalogazione di libri e riviste mi ha permesso di tenermi
costantemente agg
iornata su molte questioni di attualità, di teologia e
di genere.

Ho
avuto modo di conoscere parecchie realtà ed associazioni molto
significative che hanno contribuito ad allargare il mio orizzonte. Sono
entrata in contatto con persone interessanti e stimolanti, come
scrittori e teologi, ma anche i membri stessi della redazione della
rivista “Vita Nuova”. Ho partecipato a numerose iniziative, sia quelle
promosse da Presenza Donna,
come le presentazioni di libri, alcuni eventi all’interno del Festival
Biblico, i week end di formazione, che quelle proposte da altri enti.

Grazie
ai momenti di formazione sono diventata più consapevole della storia
del servizio civile, del suo significato di fondo, dello spirito e dei
valori che vi stanno alla base. Ho conosciuto e ascoltato belle persone,
ho fatto esperienze particolari, come gli incontri con la protezione
civile o il corso di pronto soccorso.

Esercitazione con la Protezione civileGrazie
agli incontri di partenariato ho conosciuto e mi sono confrontata con
tanti ragazzi impegnati nell’anno di servizio civile presso altri enti.
Ho potuto condividere con loro l’esperienza di volontariato che
svolgiamo e confrontarmi con loro sulle motivazioni che ci animano.

L’anno
del servizio civile è un anno del tutto particolare, che per certi
aspetti richiede una grande responsabilità: c’è un contratto da firmare,
ci sono orari da rispettare, precise attività da svolgere e progetti da
portare a termine. Per chi non ha mai lavorato quest’esperienza
permette di entrare gradualmente nell’ottica del lavoro. Dall’altro lato
non si tratta certamente di lavoro, in quanto è un servizio quello che
si svolge, in cui si dedica veramente tanto tempo al progetto in cui si
impegnati.

È
un anno di volontariato in cui si riceve moltissimo: mi sono state
regalate numerose occasioni di confronto, di verifica di me stessa e del
mio cammino personale. Mi sono state offerte possibilità e momenti per
analizzare quelle che sono le mie aspettative, i miei desideri e le mie
prospettive future. È anche un’occasione che permette di prendere in
mano la propria vita, di fermarsi un attimo e di capire in che direzione
si vuole andare. È un’esperienza che consente di sperimentarsi in nuove
relazioni e attività, e che permette di imparare a relazionarsi e a
mettersi in gioco in ciò che è nuovo e in ciò che a volte in un primo
momento fa paura.

Le quattro volontarie del 2012L’ambito
in cui sono stata impegnata mi ha permesso di capire come anche
l’aspetto culturale sia importante, sia quella base in cui si
approfondisce e si riflette sulle diverse tematiche. Anche se in
apparenza è un ambito fine a se stesso e che non permette di entrare in
contatto diretto con le persone, non credo sia esattamente così, poiché
tutto quello che si fa è rivolto agli altri, anche se si percepisce di
meno rispetto ad altri servizi.

Ho
vissuto quest’anno molto serenamente, senza grandi difficoltà. Non mi
sono mai sentita oppressa o costretta a fare qualcosa o a farlo in un
certo modo. È stato impegnativo, si tratta di un gran numero di ore, e
si hanno attività da portare a termine entro determinate scadenze.
Provando e sbagliando ho imparato davvero nuove cose, ho imparato
soprattutto che provare e sbagliare è l’unico modo per superarsi, per
camminare e per andare un po’ più in là.

L’anno
di servizio civile mi ha quindi insegnato a credere un po’ di più in me
stessa e ad avere meno paure. Sono tanto felice di aver fatto
quest’esperienza: già dal momento in cui ho saputo di aver passato la
selezione ero consapevole dell’unicità di quest’anno, della grande
opportunità che mi veniva offerta e ho sempre cercato di tenerlo a mente
e di sfruttare ogni momento. Ora sono ancora più consapevole della
preziosità che quest’anno è stato.

Il
servizio civile è un’esperienza che consiglierei a tutti. Credo che
l’occasione di donarsi e di donare un certo periodo della propria vita
nel servizio agli altri sia l’unico modo per capire un po’ di più chi si
è chi si vuole diventare.
                                                                                                   Chiara Pulin