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La casa diventa Chiesa

Dopo circa 70 giorni di “arresti domiciliari” a causa della terribile pandemia di corona virus, ho partecipato come tutti, alla santa messa domenicale, attraverso la televisione, stando a casa.
Debbo dire che, nonostante tutto, questa forzata assenza dalla chiesa mi ha permesso di assistere a più cerimonie religiose celebrate da diversi sacerdoti alcuni dei quali molto preparati e profondi che hanno parlato con intensità lasciandomi nel cuore i segni del loro sapere. In particolare la santa messa al santuario di Monte Berico celebrata, con profonda partecipazione spirituale, dal nostro vescovo mons. Beniamino Pizziol mi ha piacevolmente colpita. E qui vorrei ricordare la messa che giornalmente il santo Padre officia nella chiesa di santa Marta a Roma durante la quale ci comunica i suoi pensieri sempre così puntuali, sapienti e toccanti.
Certo, in questo periodo, non ho potuto fare la Comunione ma ho comunque pregato intensamente a volte anche in compagnia cosa che non avevo mai fatto! L’abitazione è quindi diventata non solo luogo di vita quotidiana, ma anche chiesa dove si prega molto più di prima. Mi sono sentita facente parte di una comunità cristiana anche se semplicemente seduta in una stanza della mia casa ad ascoltare la Parola di Dio.
Da qualche tempo ho fatto amicizia con una suora della congregazione di Maria bambina che, con la sua carica di positività e di ottimismo, ha condizionato parecchio e in meglio il mio modo di pensare e di vivere. Ci sentiamo spesso scambiandoci riflessioni e considerazioni sul terribile periodo che stiamo vivendo. Devo dire che suor Maria riesce sempre a trovare aspetti positivi anche in questa situazione. Beati i semplici e puri di cuore!!
È evidente che nessuno di noi sa quando questa pandemia avrà fine ma, se da una parte siamo tutti molto spaventati e preoccupati, dall’altra confidiamo che quanto è avvenuto possa farci riflettere e, possibilmente, cambiare il nostro stile di vita divenuto nel corso degli anni consumistico e indifferente alle necessità e alle sofferenze non solo dei nostri fratelli bisognosi ma anche delle condizioni del nostro pianeta che stiamo sistematicamente inquinando.
Non ci rimane quindi che pregare, pregare, pregare.
Paola Pantaleoni Dal Cortivo