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Charles de Foucauld, fratello universale

Un ricordo del grande beato a cent’anni dalla morte

Ricorre oggi, 1 dicembre 2016, il centenario della morte del beato Charles de Foucauld, profeta della fraternità universale e grande testimone dell’incontro, del dialogo, dell’amore fraterno.
Vissuto
a cavallo tra ‘800 e ‘900 secolo, Charles de Foucauld dopo la conversione è
stato esploratore del deserto del Sahara e un fratello per le sue genti, i
Tuareg soprattutto, conducendo in terra araba una vita conforme allo “stile di Nazaret”, basata sulla preghiera, sul
silenzio, sull’assistenza ai poveri, sulla fraternità con l’”altro”
fino al
martirio. Durante la sua permanenza in Algeria, fondò un centro di accoglienza
e un eremo, destinati alla protezione delle popolazioni locali più indifese
dagli attacchi dei predoni. Charles de Foucauld non riuscì mai a fondare la
famiglia dei “Piccoli fratelli del Sacro Cuore”, ma i suoi molti scritti, sia
di carattere scientifico che spirituale, hanno permesso la diffusione del suo
pensiero e delle sue azioni.
Ne approfittiamo per rilanciare qui sotto alcuni approfondimenti, ricordandovi anche l’ultimo libro di fr Semeraro dedicato proprio a Charles de Foucauld, che abbiamo presentato poche settimane fa e che trovate disponibile al prestito nella nostra biblioteca.
 
“Il più gran bene da fare per i cristiani è di
diventare l’amico del cuore, il confidente di ogni uomo, perché una volta
stabilita l’amicizia si possa dare loro con frutto consigli, buoni pareri, fare
del bene alle anime”.
 
“Attraverso la carità fraterna ed universale, che
divide anche l’ultimo boccone di pane con qualsiasi povero, qualsiasi ospite,
qualsiasi sconosciuto, ed accoglie qualsiasi essere umano come un fratello
amatissimo”.

CHARLES DE FOUCAULD, IL “FRATELLO” DI TUTTI (Laura Badaracchi, Avvenire)